domenica 20 gennaio 2008

Le Bestie di Satana II Parte - Satana



Breve excursus esoterico-religioso sulla figura del nostro protagonista e ispiratore di sette.

Satana è, evidentemente, il contraltare del dio cattolico, che essendo per sua natura perfetto e espressione di puro amore, non può, con la sua sola presenza, spiegare il male che esiste sulla terra da lui creata ed ecco che si rende necessaria una figura a lui opposta, una figura che incarni tutto il male possibile e immaginabile. Un male necessario, potremmo dire: non sia mai che qualcuno reputi possibile poter dare la colpa a Dio di certe schifezze. Per quello c’è Lucifero, l’angelo caduto, il perfetto capro espiatorio e/o agente del male con cui prendersela. Già dal mio tono fino a qui, si può capire come la penso sulla questione. Non mi capacito che qualcuno possa fondare una setta satanica, perché è veramente troppo da idioti: non si fa che legittimare tutta la fuffa catto-clericale venerandone il peggio, ossia l’invenzione proiettiva delle proprie pulsioni animalesche e malvagie, che invece di essere affrontate vengono espulse, nella creazione di un essere ultraterreno che non solo le rappresenta ma ha pure il potere di scatenarle. E non solo si crea un obbrobrio psichico che ci lascia immaturi, assorbendo da noi ciò che di noi non vogliamo vedere, ma gli si dona pure il potere di agire al di fuori di noi, il potere di traviarci e guidarci verso un punto di non ritorno. Dire che è da imbecilli è troppo poco.

Però bisogna aggiungere che il nostro, in certi ambienti, si è guadagnato una fama tutt’altro che disprezzabile. E’ diventato una specie di icona per tutti coloro che trasgrediscono, che hanno letto “Il Paradiso Perduto” di Milton, che vivono nel culto della naturalità delle proprie pulsioni in opposizione a una civiltà del peccato e del senso di colpa, coloro che si sentono liberi da dogmi imposti dall’alto e che vogliono esplorare ogni aspetto della propria umanità. Ed ecco che, proprio fra questi, Satana assume quell’aria fascinosa da Grande Ribelle, padre di tutti i successivi, oltre che padre putativo del rock, il primo che ha voluto alzare la testa e essere sé stesso pagandone amaramente il prezzo, ecc ecc. Questa è, ovviamente, semplice speculazione mitologico-letteraria che ha ben poco a che vedere con la creazione di altari in suo onore, patti di sangue e tutto il corollario del culto.

Proprio per questo non mi capacito. Se penso al Midnight, ogni tizio con cui ho parlato della questione religiosa mi ha sempre ripetuto il mantra che allora andava per la maggiore e che era “Se non credo in dio, non posso neanche credere nel diavolo” e che ora così perfettamente ragionevole e accettato e rivoluzionario di per sé stesso che non aveva bisogno di nient’altro e che legittimava come provocazione pura tutte le varie magliette coi simboli e le scritte sataniche di cui tanto hanno parlato i giornalisti e le tv. E invece.

La mia teoria? Ebbene sì, ho sempre una teoria sulle cose di cui parlo (se no starei zitta). La mia teoria è che, a un certo punto, il semplice cazzeggio al Midnight e la musica metal e l’aria cupa non bastavano più a sentirsi speciali, diversi. I gruppi di amici cominciavano ad allontanarsi. Proprio nel periodo in cui avvenivano i fatti, parliamo del 1997-98, io e altri gradualmente smettevamo di andare lì tutti i sabati. Qualcuno si era fatto la macchina ed era più agile spostarsi per concerti o altre serate, senza contare che quello era un periodo fantastico per un’altra fondamentale scoperta, ossia i RAVE (ovviamente quelli illegali) e che poi, in fondo, il Midnight era pittoresco, sì, divertente, pure, ma sempre le stesse facce dopo un po’… E sull’onda di quel momento di transizione, manco ci accorgevamo che le facce non erano già più le stesse, perché se noi fedelissimi cominciavamo ad andarci sempre meno, ecco che le facce sarebbero cambiate per forza. E di lì a poco, se ci fossimo tornati, non avremmo quasi riconosciuto più nessuno, se non qualche residuato, forse dall’aria più patetica che stoica.

La mia teoria e che alcuni abbiano evocato il diavolo e fatto patti di sangue e abbiano perfino ucciso solo perché, alla fine, non sapevano bene più dove andare né cosa fare perché le cose non cambiassero mai.

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