domenica 20 gennaio 2008

Le Bestie di Satana III Parte - I prodromi


Era il 2004 quando è saltata fuori alla tv e sui giornali la storia delle Bestie di Satana, a seguito dell’omicidio di Mariangela Pezzotta. Io ovviamente ho seguito fin da subito la vicenda da vicino, perché anche se avevo smesso da un pezzo di frequentare il Midnight avevo conosciuto, direttamente o indirettamente, quasi tutti i protagonisti della vicenda. Oltretutto, una persona a me carissima che chiamerò d’ora in poi “la mia fonte”, è stata coinvolta personalmente nella ricerca di Fabio, oltre che in un rapporto di vicinanza con la famiglia Tollis e ancor di più con le band di cui facevano parte Fabio Tollis, Mario Maccione e Marco Zampollo.

La prima cosa che mi è saltata all’occhio in questa storia è che il nome era sbagliato. Ho la netta sensazione che il nome “Le Bestie di Satana” sia stato coniato dai giornalisti, perché io avevo sentito parlare qualcuno, all’epoca, su un qualche nome troppo fico da dare a un gruppo grind, per la serie “T’immagini che storia se il gruppo si chiamasse così!” e il nome conteneva una bestemmia. Il nome era quello, ma non citava Satana, bestemmiava Dio. Per cui ho pensato, logico che i giornalisti l’abbiano cambiato, mica potevano scrivere i titoli con bestemmia incorporata. Ovviamente, non c’era nel discorso nessun accenno a sette e omicidi, era solo una frase del cazzo detta da un ubriaco per far fare un ghigno a uno che fa troppo il figo appoggiato alla saracinesca della vetrina di fianco al Midnight, quella piena di scritte idiote tipo “Heavy Metal per sempre”, “Metal Fever”, “666” et similia. Il punto è: chi cavolo era che parlava di questo nome mentre io ero presente? Buio totale.

Io ho seguito la vicenda solo quando è cominciato il secondo giro di arresti, ossia quelli che hanno riguardato le persone che conoscevo: Paolo “Ozzy” Leoni, Eros “Hascio” Monterosso, Marco Zampollo e Pietro “Wedra” Guerrieri. Ho qualche flash di ognuno di loro, dei quali non conoscevo fino ad ora nemmeno il cognome, ma si tratta comunque di cose molto banali. In primo luogo mi ha sconvolto vedere la foto di Wedra, vedere come cavolo si è ridotto, trasformato dagli anni e dalla droga in una caricatura di filippino obeso. Io mi ricordo di una sera anni fa quando il mio ragazzo di allora me l’aveva presentato ed era magro, simpatico e anche uno dei primi che vedevo a Milano con un taper gigante nell’orecchio, quelli che allargano i fori dei piercing e proprio per questo dettaglio mi era rimasto impresso.

Hascio sapevo chi era, perché una volta avevamo passato una nottata con un sacco di altra gente a casa di un’amica comune a Monza e lui si era addormentato quasi subito ubriaco e nessuno voleva entrare nella sua stanza per la gran puzza di piedi. Per la cronaca, la mia fonte dice che era da un pezzo che non si faceva più chiamare Hascio. Me lo ricordo anche in Fiera di Senigallia perché stava slinguando con una tipa che io detestavo e mentre lo faceva gli scendevano i pantaloni dietro. Uno spettacolo agghiacciante. Considerato tutto ciò mi vien solo da dire poveraccio, perché in tutta ‘sta faccenda e dopo aver letto tutti i documenti possibili e immaginabili sui fatti, non ho ancora capito lui che cavolo c’entra.

Marco Zampollo me lo ricordo magro e piccolino, con gli occhiali enormi e una chitarra più grande di lui, che veniva a suonare la domenica al Parco Sempione. La mia fonte è particolarmente angustiata dalle accuse che riguardano lui, perché non riesce davvero a credere che sia coinvolto nei fatti. Io sono d’accordo e la mia tesi è che le cose siano molto, molto ambigue riguardo a questi ultimi due imputati e anche riguardo Ozzy.

Ozzy me lo ricordo in particolare perché una compagna di classe della mia fonte gli moriva dietro e la mia fonte mi raccontava con dovizia di particolari situazioni e pettegolezzi che li riguardavano. Ozzy era una presenza fissa al Midnight, ma non era certo un compagnone. L’ho visto per anni, ma non ricordo nessun episodio particolare, a parte quelli legati ai tira-e-molla con la tipa in questione. Tipa che per altro è stata a casa sua più volte e non è mai stata coinvolta in situazioni strane né in discorsi riguardo la setta o cose simili, e la cosa fra loro è andata avanti per anni, fra l’altro proprio nel periodo a cui risalgono i fatti. Lei conferma però che Ozzy aveva le pareti nere e dei teschi finti nella stanza, particolare su cui ovviamente i media si sono buttati a pesce, ça va sans dire. Mi ha molto colpito che venga definito “figura carismatica” di una setta satanica di cui lui tutt’ora nega l’esistenza, considerato che, a parte quella che gli sbavava dietro, non credo che nessuno l’abbia mai considerato tale al Midnight, a quanto mi consta.

Per mia fortuna, né io né la mia fonte abbiamo mai conosciuto neanche di striscio Andrea Volpe e Nicola Sapone; la mia fonte ha però frequentato da vicino Mario Maccione, l’unico minorenne all’epoca dei fatti, colui che si era auto proclamato medium della setta. La mia fonte è sconvolta ripensando a tutte le volte che l’ha riaccompagnato a casa in macchina dopo le prove del gruppo, eppure mai, nemmeno una volta, nemmeno strafatto, ha fatto cenno a Satana, alla setta o strani altri discorsi sui demoni dai quali, a quanto pare dalle sue dichiarazioni a verbale, era assediato fin dalla più tenera età. La mia fonte ancora si stupisce per l’autocontrollo dimostrato costantemente negli anni da questa piccola mente annebbiata dagli stupefacenti.

1 commento:

Roby ha detto...

Ho letto il post relativo alle Bestie di Satana nel quale fai riferimento a tue conoscenze dirette ed altre tramite altre fonti. Io sono in contatto dal carcere con Paolo Leoni e sto cercando in qualche modo di recuperare elementi utili a rivederne la posizione.
Avrei bisogno di contattarti per approfondire l'argomento. Il mio indirizzo è roberto.ottonelli@rita.it